domenica 17 novembre 2013

Al via la missione Hydre in Mali



Le truppe francesi e della missione ONU (MINUSMA), con la collaborazione dell’esercito di Bamako, hanno lanciato una vasta offensiva contro gli islamisti arroccati nel Nordest del Paese. L’Operazione “Hydre”, a lungo pianificata, dovrebbe essere composta da almeno 1.500 uomini, ma ancora non ci sono certezze neppure su quando sarebbe cominciato l’attacco. Le truppe francesi sono in Mali dal gennaio 2013, quando l’eterogeneo fronte avverso a Bamako, composto sia da islamisti (AQIM, MUJAO, Ansar Dine…), sia da indipendentisti dell’Azawad, giunse a minacciare direttamente la capitale. A luglio, la Francia cedette parte delle responsabilità alle Nazioni Unite, che favorirono la creazione di un contingente africano. Tuttavia, la situazione è ancora piuttosto complessa. In primo luogo, difficilmente Parigi riuscirà a rispettare la riduzione dei soldati in Mali da 3.200 a 1.200 a febbraio, poiché Bamako sconta una fortissima dipendenza dai francesi per la sicurezza e il sostegno alle Istituzioni. Inoltre, MINUSMA ha di per sé varie incognite, tra la quali la reale entità del mandato, non chiaro circa i compiti del contingente. Un’altra problematica è costituita proprio dalla gestione del potere nel Paese: il Governo ha favorito la riabilitazione del capitano Sanogo e dei suoi uomini, autori del colpo di Stato nel 2012 che precedette la crisi nell’Azawad.
L’intervento francese, per esempio, non mira tanto alla facilitazione di un percorso di riconciliazione nazionale, quanto al contrasto dei gruppi combattenti e alla priorità della sicurezza, una tendenza che potenzialmente estenderà il conflitto armato nel tempo e rimanderà nel futuro l’integrazione tra le regioni del Nord e quelle del Sud. In questo senso, sarà interessante comprendere come si muoveranno i tuareg, i quali, dopo aver rotto l’alleanza con gli islamisti, hanno cominciato a collaborare con i francesi: non è da escludersi che a monte vi sia un qualche accordo sulla base di promesse allettanti in tempo di guerra, ma irrealizzabili in tempo di pace.

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