domenica 10 novembre 2013

Attentati terroristici comunisti nelle Filippine



Tre settimane fa nove soldati filippini sono rimasti uccisi in un'imboscata tesa dai ribelli comunisti del Nuovo Esercito del Popolo (NPA), che ha causato anche cinque feriti fra i militari. La pattuglia dell'esercito filippino e' stata attaccata nei pressi della citta' di Kidapawan, sull'isola di Mindanao, dove all'esplosione di una mina hanno fatto seguito i colpi di arma da fuoco dei ribelli, nascosti nella boscaglia. L'NPA, braccio armato del Partito comunista filippino, e' attivo dal 1969 e secondo i dati del governo il conflitto ha provocato almeno 30 mila morti. Nononostante il gruppo si sia notevolmente ridimensionato (dai 26 mila membri degli anni ottanta agli attuali 4.000), e' ancora in grado di condurre attacchi sanguinosi nelle zone rurali dove vengono colpiti militari e poliziotti isolati. Il presidente Benigno Aquino ha promesso di porre fine alla ribellione entro la fine del suo mandato nel 2016, ma i colloqui di pace si sono interrotti lo scorso mese di aprile.

Nessun commento:

Posta un commento