domenica 10 novembre 2013

Il Platino potrebbe aiutare l'economia dello Zimbabwe. Ma non ci sono infrastrutture



Lo Zimbabwe potrebbe contendere alla Russia il secondo posto tra i grandi produttori di platino, alle spalle del Sudafrica. Ma per ottenere un risultato così vistoso sarebbero necessari investimenti per quasi 5,3 miliardi di dollari e soprattutto occorrerebbe una politica mineraria stabile ed affidabile. Lo sostiene la Camera delle Miniere del paese, secondo cui servirebbero 2,8 miliardi da spendere nelle miniere, fino a 2 miliardi per gli impianti di trasformazione e 200-500 milioni per garantire le forniture di energia elettrica. In questo modo Harare potrebbe estrarre più di 500mila once all’anno.
Ora invece le miniere dello Zimbabwe controllate dalle sudafricane Impala, Angloplat e Aquarius estraggono 365mila once circa, il 6% del totale mondiale, tra mille difficoltà legate alla carenza di risorse energetiche e alle continue richieste del Governo centrale, secondo cui le ricchezze del paese devono essere dello stato o quanto meno della finanza nera dello Zimbabwe.

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