sabato 23 novembre 2013

Rivolte contro la crisi economica in Sudan


Una nuova ondata di proteste ha travolto il Sudan. L’instabile economia che il Paese fronteggia dal luglio 2011 ha portato il presidente al-Bashir ad attuare delle politiche anticrisi, già contestate in passato. Tra le riforme che il presidente ha annunciato pubblicamente per evitare il collasso dell’economia nazionale, è quella sulla sospensione dei sussidi al carburante ad alimentare il malcontento dei cittadini sudanesi. In una notte, il 23 settembre, il prezzo della benzina raddoppia. Diventa impossibile per famiglie e studenti permettersi il biglietto dell’autobus. L’esasperazione accende spontaneamente la protesta.
Wad Madani è il teatro dei primi disordini che in poco tempo si sono diffusi nelle strade di Khartoum, Kassala, Port Sudan, Gadarif, Sinaar e Nyala (anche se la natura della protesta a Nyala non è strettamente economica).
Arresti indiscriminati e pestaggi hanno rafforzato la protesta.
Il giorno più sanguinoso, il 25 settembre, conta più di 100 morti.
Il Sudan ha contato oltre 200 morti e 700 arresti.

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