sabato 2 novembre 2013
Elezioni in Zimbabwe: Rivince Mugabe, nonostante i brogli dichiarati
Nonostante i brogli denunciati dai 7000 osservatori dello Zesn (Zimbabwe Election Support Network) le elezioni della scorsa estate nell'ex Rhodesia si sono concluse con l'ennesima vittoria di Robert Mugabe, ormai in carica dalla metà degli anni ottanta.
A poco sono servite le proteste del leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai del Movement for Democratic Change-Tsvangira (Mdc-T).
Lo Zimbabwe (un tempo soprannominato "granaio dell'Africa") è stato uno fra gli ultimi Paesi africani a raggiungere l'indipendenza ed è da sempre considerato un territorio con un'altissima potenzialità di crescita, grazie soprattutto alle sue ricchezze.
Nel marzo del 1980 lo Zanu (partito di Mugabe) vinse le elezioni e l'aprile successivo l'ex Rhodesia riuscì a raggiungere l'agognata indipendenza, poi riconosciuta all'unanimità da tutto il consesso internazionale. Nel 1983 i due partiti principali, Zanu e Zapu pf (quest'ultimo guidato dal leader Nkomo, poi allontanato dal governo con minacce) entrarono in conflitto al fine di raggiungere il potere nella regione. Dopo una acerrima lotta fatta di soprusi, intimidazioni e non poche morti (20.000 caduti circa), solo nel 1985 le due fazioni si fusero alle elezioni creando l'attuale Zanu Pf e ponendo fine alla guerra civile. Successivamente, nelle elezioni del 1990, Robert Mugabe rivinse facilmente (molte fonti dicono con brogli palesi) conquistando la maggioranza dei seggi soprattutto grazie ad una politica espansiva di natura socialista che iniziò gradatamente ad impoverire il Paese.
Gli anni di governo di Robert Mugabe sono stati poi costellati da errori palesi di natura strategica e da azioni governative non molto ortodosse: la volontà di creare legalmente un solo partito, cioè lo Zanu Pf, apportando addirittura modifiche alla costituzione e l'intervento nella guerra civile della Repubblica Democratica del Congo, che costò sia in termini economici sia in vite umane, portarono gradualmente il Paese verso la perdita degli aiuti internazionali e fecero sprofondare lo Zimbabwe nella situazione in cui lo ritroviamo oggi.
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