sabato 2 novembre 2013
L'Ue si mobilita, insieme a Usa, Australia e Nuova Zelanda, per la creazione di sette maxi-aree protette in Antartide, che da sole coprirebbero una superficie grande quasi quanto la metà dell'Unione europea.
Questo forte segnale politico arriva alla vigilia della riunione annuale della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell'Antartide (Ccamlr), composta da 25 membri e di cui fa parte anche l'Italia, che parte il 23 ottobre prossimo a Hobart, in Australia. Proprio nel luglio scorso una riunione straordinaria della stessa Commissione, che avrebbe dovuto creare appunto le nuove aree marine protette, è finita con un nulla di fatto, principalmente a causa dell'ostruzionismo di Russia, Cina e Giappone. Nodo principale dei colloqui, la questione della pesca, per via di specie come il krill, che fa gola per il business degli integratori di Omega3.
L'appuntamento australiano si prospetta quindi come un nuovo braccio di ferro fra due blocchi.
Le acque dell'Antartide costituiscono fino al 10% dei mari del Pianeta e ospitano quasi diecimila specie, fra cui mammiferi e uccelli marini, inclusi pinguini, balene e foche.
L'Oceano del Sud contiene alcuni degli ecosistemi più incontaminati al mondo e i suoi nutrienti sono trasportati nel globo dalle correnti oceaniche, alimentando gran parte della vita marina.
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