domenica 13 febbraio 2011

Niente Sesso per AVere un Governo in Belgio


L'anno scorso le elezioni in Belgio hanno portato alla vittoria del Partito indipendentista delle Fiandre per un solo voto alla Camera e due al Senato. Il paese, come si sa, é da sempre diviso in queste due macro regioni che hanno differente lingua (fiammingo, vicino al nederlandese nelle Fiandre e francese in Vallonia) ed economia (industria e terziario nelle Fiandre, agricoltura, miniere e piccole aziende in Vallonia).
Nessuno é riuscito a creare un governo che abbia una solida maggioranza, nemmeno l'intervento del re Alberto II é servito.

Conseguenza di questa situazione é che il paese é senza governo da 244 giorni, fra poco si raggiungerà il record di 250.
La Senatrice socialista Marleen Temmerman ha proposto alle connazionali lo sciopero del sesso, per ottenere la formazione di un esecutivo. L'idea le é nata durante un viaggio di lavoro in Kenya dove ha scoperto che anche quel paese era rimasto senza esecutivo, ma le donne si sono impegnate all'astinenza sessuale per forzare i loro uomini a trovare una soluzione e formare un nuovo governo. L'obiettivo é stato raggiunto nel giro di un mese. La Senatrice Temmerman sa che l'idea é del tutto comica, ma la sua provocazione é volta a dimostrare che la situazione del paese é talmente assurda che a questo punto anche queste proposte possono essere prese in considerazione.

Non é la prima volta che nel paese qualcuno propone soluzioni originali per costringere i politici a trovare una soluzione  all'impasse governativa: l’attore Benoit Poelvoorde diffuse già tempo fa un video in tv in cui invitava i suoi concittadini a lasciarsi crescere la barba fino all’intesa per il nuovo governo.
Intanto la pressione dell’opinione pubblica cresce sempre di più, e il 23 gennaio a Bruxelles si è tenuta la più grande manifestazione degli ultimi anni. Quasi 40mila persone tra valloni, fiamminghi, e cittadini della capitale sono scese in piazza per chiedere ai mediatori l’apertura di un tavolo con tempi certi per la formazione del governo. Tra i manifestanti c’era anche chi proponeva soluzioni anticostituzionali, come la consegna di tutti i poteri al re o lo scioglimento dei partiti.

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