domenica 13 febbraio 2011

L'Emiro del Bahrain più attento alla spesa sociale dopo le rivolte di Egitto e Tunisia


Hamad bin Isa al Khalifa è l'emiro del piccolo stato insulare del Bahrain, da poco tempo collegato alla terraferma del Qatar con un superponte. L'economia, così come la popolazione, del Bahrain non ha niente a che vedere con quella maghrebina, ma pare che l'emiro si sia accorto che fra tutte le popolazioni degli emiri del Golfo Persico, la sua sia quella più in grado di sollevarsi alla sua dittatura. Ben inteso: gli abitanti del Bahrain non sono poveri, hanno lavoro, possono contare su strutture mediche adeguate, ma c'é da dire che ancora la situazione politica é inesistente, le sperequazioni economiche esistono in ogni caso, le donne non sono molto considerate e gli omosessuali sono da incarcerare. Tutto questo, se si é una popolazione lanciata verso il futuro, che vede la propria capitale Manama riempirsi di grattacieli, piscine e autostrade, i cui modelli di riferimento diventano lo spettacolo e la musica americani, il vino e la moda italiana, la cucina francese, , come si può sopportarlo?
Tra l'altro il Bahrain ha una popolazione di poco più di 300.000 abitanti e non ha un esercito significativamente importante. Il mantenere rivolte sarebbe del tutto difficile, soprattutto contando il fatto che la borghesia dell'emirato é comunque imparentata con la nobiltà a cui l'Emiro, in ogni caso, deve riferire.
La preoccupazione dell'emiro aumenta nel momento in cui per la prossima settimana, decimo anniversario della Costituzione, sono già state convocate manifestazioni per chiedere riforme politiche, sociali ed economiche. Quindi cosa ha pensato bene di fare l'emiro Hamad? La Casa reale, per prevenire le proteste, ha fatto molte concessioni nelle ultime settimane: l'aumento della spesa sociale e la scarcerazione di diverse persone arrestate nel corso di una retata, lo scorso agosto, contro alcuni gruppi sciiti.

Vedremo i prossimi sviluppi. Personalmente, mi piacerebbe che uno dei ricchi emirati petroliferi, ad un certo punto virasse verso la forma istituzionale di monarchia costituzionale. Sarebbe un successo per tutti, soprattutto loro.

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