venerdì 25 ottobre 2013

Una settimana fa la Troika della finanza mondiale ha chiesto maggiori misure alla Grecia



Che la Grecia sia stata salvata in extremis dalla bancarotta non é un mistero.
Anzi, che effettivamente abbia fatto bancarotta e che siano sopraggiunti BCE, FMI ed Europa a salvarla non é un mistero.
Una settimana fa si sono incontrati i rappresentanti dei creditori internazionali e il ministro delle Finanze greco, Iannis Stournaras per approfondire il discorso su come proseguire nel memorandum imposto alla Grecia.
I negoziati si concentrano su tre tematiche principali:

  • L’esigenza improvvisa (ma sussurrata da almeno un anno) di prendere ulteriori misure fiscali da 2 miliardi di euro nel 2014 
  • L’eventuale decisione di riduzione del debito dopo le elezioni europee di maggio 
  • Non eseguire la decisione di scadenza differita delle obbligazioni detenute dall’Eurozona in grado di coprire una parte del fabbisogno di finanziamento per il prossimo anno
Le due parti sono tenute lontane da un accordo che prevede il pagamento, da parte greca, di circa 3,2 miliardi di euro nel triennio 2014-2016. Scendendo nel dettaglio al fine di raggiungere l’avanzo primario mirato di 2,8 miliardi di euro alla fine del prossimo anno, così come da richiesta, i dirigenti della Troika dicono di aver bisogno di misure supplementari per un importo di 2 miliardi di euro, mentre la parte greca si “limita” a 500 milioni di euro.

Si sa che gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni sono già stati ridotti ai minimi termini in un paese dove comunque il costo della vita non accenna a diminuire, soprattutto ad Atene, dove vive metà dell'intera popolazione della nazione e nelle isole più famose e glamour come Mykonos, Santorini, Creta e Rodi, a causa del turismo internazionale che porta sì soldi ma che allo stesso tempo mantiene alti i prezzi.

Il rischio per il Paese è che vi sia il quarto taglio a stipendi e pensioni, il tfr concesso a rate ai lavoratori che vanno in pensione oltre a nuove tasse per rientrare da quel mancato incasso. I sindacati sono pronti a fare le barricate (possibile sciopero generale per fine ottobre) e con i disordini sociali nuovamente in agguato.

Uno studio appena condotto dal comune di Atene ha mostrato, a 3 anni dall'inizio della crisi, una società fortemente cambiata in cui su una popolazione complessiva di 2 milioni di cittadini nella sola capitale, che si estendono a 5 milioni nell’intera area metropolitana ateniese, 20mila sono i poveri assoluti. In particolare, 1.667 assistiti per i pasti, 480 senzatetto e 774 famiglie beneficiarie del Sos sociale. A cui vanno sommati i circa 2.500 suicidi da crisi.

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