domenica 27 ottobre 2013
L'Arabia Saudita forse rinuncia al suo seggio biennale al Consiglio di Sicurezza ONU
Riad, eletta per la prima volta membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per un mandato di due anni, ha rinunciato al seggio al Consiglio.
Secondo il governo saudita l’organismo internazionale “è incapace di porre fine alle guerre e a trovare una soluzione dei conflitti”. Chiaro il riferimento alla crisi siriana che in due anni mezzo ha causato migliaia di morti. Una decisione “senza precedenti”, come ha sottolineato la Russia, che non ha digerito la decisione.
La decisione infatti non è stata comunicata ufficialmente, per cui Riad potrebbe cambiare idea.
Il governo turco, che come Riad è un sostenitore convinto della ribellione contro il presidente Bashar al-Assad, ha avuto parole non certo tenere per il Palazzo di Vetro: “Ha perso un bel po’ di creditibilità”, ha detto il presidente Abdullah Gul, citato dall’agenzia Dogan.
Anche la Francia “condivide la frustrazione” dei sauditi, ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri.
L’obiettivo principale è realizzare la conferenza di pace Ginevra 2 a metà novembre. Il segretario di Stato Usa John Kerry ha annunciato che martedì prossimo a Londra torneranno a riunirsi gli ‘Amici della Siria’, il cartello internazionale comprendente diversi Paesi occidentali e altri Stati arabi che appoggiano le forze di opposizione al regime di Bashar al-Assad. “Stiamo cercando di far progredire il processo di pace”, ha dichiarato Kerry.
Se l’Arabia Saudita rimarrà ferma sulla decisione di rinunciare al seggio come membro non permanente al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il candidato in prima fila a prendere il suo posto è il Kuwait che era il primo Paese arabo del gruppo Asia-Pacifico, in lizza per sedere in Consiglio nel biennio 2018-2019.
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