
Dopo il crack finanziario degli ultimi anni, l'Islanda dice un secco no alla restituzione di quattro miliardi ai risparmiatori inglesi e olandesi colpiti dal fallimento della banca on line Icesave. Il presidente islandese, Olafur Ragnar Grimsson, si è infatti rifiutato di firmare l'accordo con Gran Bretagna e Olanda per rimborsare 4 miliardi ai circa 300 mila risparmiatori della banca on line, controllata da Landsbanki e fallita nel 2008.La decisione di Grimsson non può che inasprire i rapporti con Gran Bretagna e Olanda dopo che il governo aveva convinto i due Paesi a negoziare un nuovo accordo dopo che il primo era stato già bocciato proprio con un referendum nel marzo del 2010. Così, la società di rating Fitch tagliò il proprio giudizio sul credito dell'Islanda a 'spazzatura'. Da parte loro, anche le agenzie Moody's e Standard & Poor's riservarono al debito islandese il più basso grado di investimento.L'ultimo accordo 'Icesave' sarebbe costato allo Stato circa 404 milioni di dollari, mentre il debito rimanente sarebbe stato ripagato con la cessione di asset di Landsbanki.

Il presidente dell'Islanda ha soprattutto degli incarichi onorifici ma ha il potere di indire un referendum, un'opzione rara utilizzata solo due volte dall'indipendenza del Paese che risale al 1944.
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