L’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’area Schengen è stato rinviato a data da destinarsi. A deludere le speranze dei dirigenti rumeni e bulgari, che aspiravano ad ottenere il via libera per il prossimo marzo, pare sia l’ostilità di una quindicina di Paesi Membri, con in prima fila l’asse franco-tedesco. Un eventuale ingresso di Bulgaria e Romania nell’area Schengen sembra per le due nazioni «prematuro».
I due paesi balcanici non sarebbero ancora in grado di assicurare la necessaria opera di controllo dei confini dell’area senza frontiere, come dimostrato dal fallimento bulgaro nella gestione della frontiera con la Turchia. Non solo, i ministri criticano il fatto che in entrambi i paesi persista un intollerabile livello di corruzione diffusa e che nel caso della Bulgaria vi sia una consistente presenza del crimine organizzato.

Le autorità rumene hanno poi respinto le critiche di Parigi in merito alla scarsa sorveglianza dei flussi con la Moldavia, sostenendo che invece il complesso sistema di telecamere lì installato permetta di controllare ogni movimento.


Per quanto riguarda la Romania, gli scandali che periodicamente coinvolgono gli agenti doganali (traffico di merci di contrabbando come sigarette, armi, droga, ecc), e la recente riduzione del 40% del loro stipendio che li renderà così ancor più disponibili ad essere corrotti, sono un’altra fonte di preoccupazione a Bruxelles.
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