La banca d’Israele ha innalzato il tasso d’interesse, portandolo al 2.5 per cento. La decisione è stata presa nella serata di ieri dal governatore dell’istituto, Stanley Fischer; gli analisti internazionali, che avevano largamente preconizzato la mossa, sottolineano che si tratta del secondo mese di fila che il tasso d’interesse viene aumentato.

A metà febbraio, l’Ufficio centrale delle statistiche ha pubblicato dati che mostrano un incremento del 7.8 per cento del prodotto interno lordo israeliano nel quarto trimestre del 2010: crescita che la stampa nazionale non ha esitato a definire «boom». Fischer ha dichiarato anche di aver riflettuto sui dati dell’inflazione e sul mercato immobiliare: «I prezzi delle case continuano a salire in modo esorbitante – ha sottolineato il governatore –, negli ultimi dodici mesi sono aumentati del 17.5 per cento. E malgrado in gennaio sia stata registrata una diminuzione del volume dei nuovi mutui, questa tendenza non sembra sul punto di rallentare, anzi».
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