sabato 26 marzo 2011

Proteste anche a Gibuti



Le proteste del mondo arabo stanno allargando la loro influenza sul resto del globo: dopo la rivolta dei gelsomini in Cina anche un paese si musulmano, ma non arabo, come il minuscolo e poverissimo Gibuti incastonato fra Somalia, Etiopa ed Eritrea e posto davanti allo Yemen (si potrebbe dire che sia l'angolo di mondo più povero che ci sia) si é sollevato al governo in carica. Due persone, un poliziotto e un dimostrante, sono rimasti uccisi, venerdì sera, durante una manifestazione nella capitale Gibuti. La protesta era organizzata dall’opposizione contro il governo e per il rinvio delle elezioni presidenziali previste l’8 aprile. Lo rendono noto fonti del ministero dell’Interno. Altri nove poliziotti sono rimasti feriti, tra cui uno in gravi condizioni. Arrestati tre leader dell’opposizione. «I manifestanti sono stati picchiati con dei bastoni e sono poi stati attaccati con gas lacrimogeni - dice un leader dell’opposizione in esilio a Londra, Abdourahman Boreh - a quel punto i manifestanti hanno dato fuoco ad auto della polizia. Dalle notizie che ho i feriti sarebbero almeno una decina».

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