
Il 22 febbraio a un mese prima dal terremoto del Giappone, é la Nuova Zelanda ad aver subito un fortissimo sisma. Ovviamente nessun grande media ne ha parlato. Edifici crollati in seguito al forte terremoto registrato nella seconda città del paese, Christchurch, che ha provocato la morte di almeno 65 persone. Circa 120 superstiti sono stati estratti vivi dalle macerie, ma il bilancio delle vittime sembra destinato a salire, dopo il secondo forte sisma che ha colpito la città da quasi 400.000 di abitanti negli ultimi cinque mesi.

"Probabilmente stiamo assistendo al giorno più buio della Nuova Zelanda... Il bilancio che ho al momento è di 65 vittime e potrebbe salire", ha detto a una tv locale il primo ministro John Key, che era volato a Christchurch, sua città natale, dove ancora risiede la sua famiglia.
Il sisma di magnitudo 6.3 - con epicentro a soli quattro chilometri di profondità e una decina di chilometri da Christchurch, secondo il Geological Survey statunitense - ha colpito all'ora di pranzo ora locale, quando strade e negozi erano affollati e gli uffici aperti.
Per il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Enzo Boschi, il sisma e' stato causato dall'attivazione di una faglia del tutto sconosciuta ai geologi e a bassa profondita'.
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